San Nilo.
Percorso Niliano
L'attuale monachesimo basiliano italo-greco è un Ordine religioso della Chiesa Cattolica, presente in alcune regioni italiane.
Il monachesimo basiliano italo-greco medievale è un fenomeno storico ed umano ben noto agli studiosi, ma le cui eredità culturali sembrano rientrare in quel "cono d'ombra" che i secoli bui del medioevo hanno proiettato su tanta parte dell'arte e della spiritualità cristiana.
Dalla sua cultura artistica provengono testimonianze materiali come grotte, "laure", chiese rupestri, monasteri ed abbazie adornati da affreschi, icone, mosaici, sculture e arredi sacri.
Dalla sua spiritualità emergono ascesi, mistica, silenzio, solitudine, fuga dal mondo, frugalità e preghiera con testimonianze immateriali.
Le sue origini sono poco note, ma è certo che si incrementò nel corso dei secoli dell'alto medioevo in seguito alla conquista giustinianea dell'Italia meridionale, all'esodo in quei territori di monaci greci per l'invasione persiana e per la persecuzione iconoclasta da parte degli imperatori d'Oriente.
Le piccole comunità di monaci italo-greci, in principio, ebbero un carattere eremitico, ma con la fine delle lotte iconoclaste, adottarono le consuetudini e le norme liturgiche del monachesimo studita.
Con l'invasione araba, i monaci di Sicilia migrarono in Calabria e Lucania: a Mercurion sorse un'importante eparchia che divenne il centro di irradiazione del monachesimo greco nell'Italia meridionale.
Dal Mercurion proveniva il più illustre esponente del monachesimo bizantino: San Nilo.
San Nilo ebbe il merito di imprimere un nuovo vigore al monachesimo italo-greco, permettendogli di inserirsi in maniera più vitale nella tradizione italica.
Abbandonando il loro carattere eremitico, i suoi monaci divennero importanti strumenti di cultura e civiltà per le popolazioni dei territori contesi tra longobardi, bizantini, arabi e normanni.
Il monastero di Grottaferrata estese rapidamente i suoi possedimenti anche fuori dal territorio tuscolano e il suo abate divenne capo di un vasto feudo: Ruggero di Sicilia gli conferì il titolo di barone di Rossano.
Le guerre tra romani e tuscolani, verso la fine del XII secolo, diedero inizio al processo di decadenza che colpì il monastero.
Il Percorso Niliano vuole richiamare l'attenzione della cultura e del turismo sulle comunità eredi di queste testimonianze, avendo come obiettivi il favorire la valorizzazione e l'animazione territoriale, mediante la creazione di processi sociali di consapevolezza dell'eredità italo-greca, la divulgazione di una Cultural Route a livello europeo, di Comunità di Faro, di progetti nazionali e regionali di promozione a tutela dell'eredità monastica italo-greca medievale, il favorire le condizioni per l'auto occupazione di residenti locali mediante la creazione di una "destinazione turistica".