Dal 2019 a oggi l’altopiano di S. Gada nel territorio di Laino Borgo ha assunto un ruolo strategico per le ricerche degli insediamenti della Valle del Mercure-Lao. Le sue dimensioni (quasi 50 ha) e la presenza di materiali e strutture in tutti i pianori ne fanno il più importante insediamento abitativo di questo sito. Le stratigrafie restituiscono anche la presenza di materiale di epoca arcaica (VI-V sec. a.C.), riferibili a forme insediative ancora da definire nel dettaglio. Come scrive il Prof. Mollo, Direttore degli scavi e Professore di archeologia all’Università di Messina, cittadino onorario del Comune di Laino Borgo nel suo documentato saggio sull’insediamento di Santa Gada, già nello scavo del 2019 si era evidenziata una vasta zona residenziale, in vita sicuramente nel IV sec. a.C. e abbandonata forse nel III secolo a causa di un terremoto come dimostrerebbe uno scheletro schiacciato dal crollo di strutture murarie. Al centro della zona il ritrovamento di una grande vasca di forma quadrangolare, ricoperta da piastrelle quadrate con articolato sistema di adduzione e deflusso dell’acqua con filtro nel punto di massima pendenza funzionale alle attività artigianali e alla lavorazione dell’argilla. Durante le successive campagne di scavo è emersa una situazione molto più articolata con una fornace che produceva ceramica in particolare patere a vernice nera e acrome. La maggior parte del materiale associato alle strutture è databile tra il IV e III sec., anche se da vari elementi diagnostici si presuppone una frequentazione dal VI secolo per la presenza di ceramiche sub-geometriche enotrie di produzione indigena, oltre a ceramica a fasce, vasi a vernice nera, testine arcaiche e divinità femminili in trono; vasellame e terrecotte che suggeriscono un culto al femminile, confermato dalla presenza di fibule, anelli e altri oggetti di bronzo. Tale culto, collegato a una ritualità precisa, prevedeva libagioni e l’utilizzo dell’acqua. Era sicuramente collegato all’età di passaggio e al rito della fertilità: alcune indicazioni come le testine e un frammento di pinax con la rappresentazione di Artemide e una patera a vernice nera con l’iscrizione…RTEMIDO… aveva messo in evidenza un luogo di culto dedicato ad Artemide, in vita tra VI e III sec. a.C. Intorno al sito, è stato indagato per la prima volta un settore della necropoli di epoca ellenistica, con tombe a cassa e cappuccina e ricchi e articolati corredi funerari. Ma a S. Gada non lavorano solo coroplasti ma ceramisti specializzati in diverse produzioni diversificate nella lunga durata, visto il rinvenimento di scarti di produzione di vasi a vernice nera, ceramica comune e pesi da telaio. Le ricerche sinora effettuate a S. Gada documentano , dunque, un grande insediamento in vita dalla seconda metà del VI sec al III sec. a. C. che trova il suo continuum naturale nel sottostante terrazzo di San Primo, almeno sino al tardoantico. Molto più complesso risulta al momento individuare sul plateau di S. Gada tra metà del VI sec. e V sec. un vero e proprio luogo centrale per dimensione e posizione , in continuità con le fasi successive, in cui si distinguono le tracce di un insediamento organizzato ed evoluto culturalmente, dove la presenza greca sembra preponderante rispetto a quella indigena. Questo mistero potrà essere chiarito da successive ricerche sull’insediamento antropico che occupava il pia noro di S. Gada a ridosso del fiume Lao. Molte e belle sorprese verranno per lo sviluppo storico- culturale del nostro territorio dalla campagna di scavi in corso e da quelle che verranno, ci auguriamo , per la scoperta di un insediamento greco della metà del VI sec che non impropriamente potremmo chiamare LAOS.
*Tutti i riferimenti e le notizie sono tratti dal testo del Prof. MOLLO “L’Insediamento di S. GADA” in Laino Borgo.
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